venerdì 10 aprile 2009

Valutazione e certificazione della qualità


LA LEGISLAZIONE AMBIENTALE-SITUAZIONE ITALIANA
Nella Costituzione italiana nn esistono norme dirette riferibili al concetto di ambiente ma si considera la salute,il paesaggio e la sicurezza sociale;nel 1966 fu pubblicato 1 provvedimento in materia di inquinamento atmosferico(legge antismog) ma rimasto inapplicato x la sua nn ottimale formulazione.
In Italia la legislazione ambientale nasce con l’emanazione nel 1976 della legge Merli;nell’1986 venne istituito il Ministero dell’Ambiente allo scopo di occuparsi in maniera + tecnica e diretta delle problematiche dell’ambiente naturale e opera attr. 4 servizi: -prevenzione degli inquinamenti e risarcimento ambientale;
-.conservazione della natura;
-valutazione dell’impatto ambientale;
-affari generali e del personale.
Devono essere realizzati:promozione e recupero di condizioni ke possano garantire 1 buona qualità di vita e tutelare gli interessi della collettività,conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale,salvaguardia delle risorse naturali,ricerche sull’ambiente,sensibilizzazione pubblica,cooperazione a livello comunitario.
Nel 1993 la Corte di Cassazione definisce l’AMBIENTE=il contesto delle risorse naturali e delle stesse opere + significative dell’uomo protette dall’ordinamento xkè la loro conservazione è ritenuta fondamentale x il pieno sviluppo della persona.
Nel 1994 viene istituito l’A.N.P.A.(agenzia nazionale x la protezione dell’ambiente) e le agenzie regionali(A.R.P.A.) ke deve:promuovere la ricerca applicata su ambiente fisico,fenomeni di inquinamento,raccogliere e pubblicare dati sulla situazione ambientale,verificare la documentazione tecnica,promuovere le tecnologie eco compatibili,eseguire i controlli ambientali.
L’A.R.P.A. deve esercitare attività relative alla prevenzione e controllo ambientale,radioattività ambientale e rischi di incidenti rilevanti.

SITUAZIONE COMUNITARIA
In Europa la tutela della salute dei cittadini,dello sviluppo economico e dell’ambiente sn da tempo considerati obiettivi prioritari;quando il Trattato di Roma fu integrato con l’Atto Unico Europeo ke ha permesso di ricomprendere l’Ambiente fra gli oggetti della politica comunitaria si stabilì ke la sua protezione poteva attuarsi:tutelando la salute dei cittadini europei,riducendo e prevenendo l’inquinamento x aumentare la qualità dell’ambiente,utilizzando in modo nn dissipativo le risorse naturali.

GLI STRUMENTI VOLONTARI X LA GESTIONE AMBIENTALE
Gli SGA sn meccanismi ke fanno leva sul ritorno d’immagine delle aziende attr. il miglioramento dei rapporti con le comunità locali e con le autorità di controllo,con ripercussioni sull’immagine complessiva dell’azienda e sugli aspetti commerciali. Gli SGA puntano al rispetto dell’ambiente,sensibilizzazione del problema ambientale,continuo monitoraggio degli standard.
Tra gli SGA rientrano:gli strumenti volontari di certificazione ambientale,accordi volontari,strumenti di comunicazione ambientale.I primi si riferiscono in ambito internazionale alle norme ISO 14000 ke sn state elaborate dal 1996 con lo scopo di promuovere lo sviluppo sostenibile attr. il miglioramento del comportamento ambientale delle organizzazioni.
In ambito europeo i principali strumenti volontari sn:
-l’EMAS(environmental management and audit scheme) sull’adesione volontaria ad 1 sistema comunitario di ecogestione e audit(adesiona x tutte le organizzazioni e rif. a ISO 14001 x realizzazione del SGA;
-ECOLABEL,x l’assegnazione di 1 marchio di qualità ecologica(estensione del marchio ai servizi).
L’EMAS si basa sull’atteggiamento “proattivo” da parte delle imprese ke puntano al miglioramento continuo attr. l’applicazione economicamente compatibile delle migliori tecnologie disponibili.La + significativa novità introdotta rispetto agli strumenti volontari tradizionali è la formalizzazione attr. 1 Regolamento di 1 strumento volontario(ponte tra normativa cogente e quella volontaria).

ITER PROCEDURALE X LA REGISTRAZIONE
L’organizzazione ke intende aderire al Regolamento EMAS deve:
-effettuare l’analisi ambientale iniziale delle sue attività e dei siti dove opera,considerare tt gli aspetti ambientali;
-definire la propria politica ambientale ke deve contenere nn solo gli obiettivi e i principi di azione ma l’impegno morale e il livello di responsabilità ke si assume nei confronti di terzi e l’osservanza delle conformità,gli impegni x migliorare l’efficacia ambientale;EMAS rappresenta 1 impegno pubblico a migliorare le proprie prestazioni ambientali al fine di ridurre gli impatti connessi con le attività svollte;
-elaborare il programma ambientale ke contiene l’insieme delle misure ke l’organizzazione deve adottare x realizzare la politica;
-predisporre 1 SGA finalizzato al rispetto della legislazione ambientale e al raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel programma ambientale;SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE=parte del sistema di gestione dell’organizzazione ke comprende la struttura organizzativa,le attività di pianificazione,le responsabilità,le procedure e le risorse x sviluppare,implementare e riesaminare periodicamente la politica ambientale; bisogna creare 1 canale di comunicazione interno ed esterno sugli aspetti ambientali;
-definire e implementare programmi di auditing finalizzati a verificare periodicamente l’efficienza del SGA;
-redigere la dichiarazione ambientale rivolta al pubblico.

CONVALIDA E REGISTRAZIONE
La dichiarazione ambientale è sottoposta ad esame x la convalida da parte di 1 Verificatore Ambientale Accreditato indipendente dall’impresa;dopo la convalida l’organizzazione può chiedere la registrazione da parte dell’Organismo nazionale competente x essere inserita in 1 elenco EMAS europeo e poi può usare 1 apposito logo.

VANTAGGI DERIVANTI DALL’ADESIONE AD EMAS
-Riorganizzazione interna e crescita dell’efficienza;
-riduzione dei costi x 1 razionalizzazione nell’uso delle risorse e nell’adozione di tecnologie + pulite;
-crescita della motivazione dei dipendenti e della loro partecipazione con riduzione dell conflittualità interne;
-creazione di 1 rapporto di maggiore fiducia con gli organismi preposti al controllo ambientale;
-riduzione delle probabilità di eventi ke possono arrecare danno all’ambiente;
-maggiori garanzie di certezza del rispetto delle normative ambientali;
-riconciliazione con i cittadini ke percepiscono l’impegno al miglioramento ambientale dell’organizzazione;
-crescita delle conoscenze tecnico-scientifiche e loro uso x il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali;
-riequilibrio sul territorio tra necessità di sviluppo e difesa dell’ambiente;
-maggiori garanzie di successo nelle azioni ambientali x più valutazioni;
-riduzione del carico burocratico(“corsie preferenziali”) x le organizzazioni aderenti all’EMAS;
-maggiori garanzie di accesso ai finanziamenti x le piccole imprese;
-incremento del valore patrimoniale x la garanzia di 1 corretta gestione ambientale ke ne esalti la valutazione.

L’EMAS E IL SETTORE TURISTICO
Allargamento di EMAS a tutti i settori dell’attività economica,anche settore turistico,ke trae dei vantaggi dall’adesione all’EMAS:ottimizzazione dei costi e dei risparmi x la riduzione dei consumi di energia/acqua/risorse e x la minore produzione e smaltimento dei rifiuti,rafforzamento della posizione di mercato attr. il miglioramento della propria immagine agli occhi dei clienti senza ridurre la qualità del servizio. Ma presenta anche problemi di adattamento in quanto la procedura,nata x siti industriali,deve essere opportunamente calibrata x tenere conto delle specificità delle situazioni esaminate.Le principali differenze riguardano:gli impatti ambientali e le aree di miglioramento,l’organizzazione del sistema,l’approccio complessivo e la soddisfazione del cliente.
Rispetto all’industria il settore alberghiero presenta problemi ridotti e quindi gli interventi di miglioramento si basano sulla politca d’acquisto x 1 maggiore impiego di prodotti ecocompatibili in modo da favorire in sede di approvvigionamento quei prodotti con qualifica ambientale(Ecolabel) e di sostituire i prodotti impiegati con altri a minore impatto spingendo alla razionalizzazione dei servizi offerti,x avere 1 rapporto migliore con l’ecosistema.
Nel settore industriale l’approccio è di tipo dirigistico mentre nell’albergo il compito della direzione è sensibilizzare ed orientare il comportamento del dipendente in funzione delle esigenze fondamentali di soddisfazione della clientela;gli impatti inquinanti sn minori ma è + importante il ruolo della clientela;infatti buona parte degli impatti ambientali dell’attività alberghiera sn legati al comportamento dei clienti durante il soggirono perciò sarà opportuno definire le procedure ke dovranno seguire x minimizzare gli sprechi.
Nel settore industriale 1 azienda con 1SGA certificato può offrire il suo prodotto senza preoccuparsi dell’utilizzo ke ne verrà fatto dalla clientela,mentre nel settore turistico si devono evitare comportamenti negativi sull’ambiente dove i clienti alloggiano xkè le conseguenze ricadono direttamente sulla struttura ke li ospita e sul territorio.
Il settore turistico deve così impegnarsi nn solo nella scelta “a monte” dei propri fornitori x offrire servizi rispettosi dell’ambiente ma deve interessarsi anche “a valle” x costruirsi dei clienti con l’obiettivo della tutela ambientale.

ATTUAZIONE DI EMAS IN EUROPA E IN ITALIA
All’inizio con il Regolamento Emas si voleva originare 1 meccanismo di imitazione a catena ke,oltre a offrire vantaggi,attirasse altre imprese verso la registrazione e trasformasse la tutela ambientale da elemento di eccellenza in 1 condizione necessaria x rimanere sul mercato.
L’avvio di EMAS è stato lento x la necessità di definire i Competent Bodys nazionali e si sta sviluppando in modo eterogeneo nei diversi paesi membri,in Europa x ora le registrazioni EMAS sn 3500,pochi del settore turistico;in Italia progetto pilota di Varese Ligure.
I marchi ambientali,regolamentati con la norma ISO 14024,si sn sviluppati in Europa,Nord America,Paesi asiatici;i primi sistemi sn degli anni ’80 con l’esigenza di attestare la qualità del servizio offerto dalla struttura e di differenziarsi rispetto al mercato;il marchio ecologico europeo Ecolabel, logo la margherita,istituito nel ’92.

IL MARCHIO AMBIENTALE EUROPEO
ECOLABEL=sistema europeo volontario di etichettatura ecologica dei prodotti;estensione al settore dei servizi,al turismo. L’ECOLABEL europeo mira al miglioramento della qualità dei p/s ed è 1 strumento:volontario,selettivo,rivolto a specifici gruppi di prodotti,basato su criteri quantificabili individuati in base al metodo del ciclo di vita.
L’ECOLABEL europeo è 1 marchio ke viene concesso su richiesta dei produttori e dei gestori di servizi a fronte della documentazione del raggiungimento di determinati requisiti ambientali;l’etichetta ecologica è 1 attestato di eccellenza x i soli prodotti con 1 ridotto impatto ambientale.

DEFINIZIONE DEI CRITERI X IL SETTORE TURISTICO
Assegnata dalla Commissione all’Apat(agenzia italiana x la protezione dell’ambiente).
X essere incluso nello schema Ecolabel 1 gruppo di prodott deve:
-avere 1 significativo volume di vendite sul mercato interno;
-implicare significativi impatti ambientali;
-presentare significative potenzialità di miglioramento dell’ambiente attr. le scelte dei consumatori,incentivando i produttori e i fornitori a cercare vantaggi competitivi attr. l’offerta di prodotti etichettati.
X ottenere il marchio comunitario di qualità ecologica i servizi erogati devono rientrare nel gruppo di prodotti “servizio di ricettività turistica” e soddisfare determinati requisiti ecologici.
Nello stabilire il target group le strutture ricettive sn state suddivise in strutture collettive(alberghi,campeggi,ostelli,rifugi,colonie) e private(camere in affitto in alloggi familiari).
A livello comunitario sn esclusi dall’applicazione dell’Ecolabel i prodotti classificati come tossici,pericolosi x l’ambiente,cancerogeni,tossici x la riproduzione,mutageni o fabbricati con processi nocivi.
L’Ecolabel nn può essere anche concesso a prodotti alimentai,bevande,prodotti farmaceutici e dispositivi medici.
La procedura x la definizione dei criteri può essere schematizzata in 6 fasi:
1)fase preliminare:studio di fattibilità x il gruppo di prodotti con riguardo alle considerazioni ambientali,le caratteristiche del mercato,i vantaggi e i problemi;
2)studio di mercato;
3)inventario degli impatti e definizione degli obiettivi;
4)valutazione degli impatti;
5)presentazione della bozza dei criteri alla Commissione e al EUEB;
6)approvazione della proposta di Decisione.

STRUTTURA DEI CRITERI
I criteri si dividono in 2 sezioni:obbligatori(37) e devono essere rispettati nella loro totalità se applicabili e opzionali(47),ke danno al richiedente 1 serie di criteri x raggiungere il punteggio minimo richiesto x ottenere l’Ecolabel europeo; i criteri sn rivisti ogni 3-5 anni.
CRITERI OBBLIGATORI
Sn predisposti x limitare i principali impatti ambientali connessi con le 3 fasi del ciclo di vita del servizio:acquisto-erogazione del servizio-produzione dei rifiuti; i loro obiettivi sn:
-limitare il consumo energetico:il regolamento Ecolabel disciplina sia l’uso delle materie prime ke l’utilizzo degli impianti;utilizzo di fonti di energia rinnovabili e pulita;lo scopo è ridurre il cambiamento climatico,le piogge acide,le emissioni di particelle nell’atmosfera,il riscaldamento terrestre ed evitare sprechi di energia;
-limitare il consumo idrico:inteventi ke richiedono la partecipazione degli ospiti della struttura ricettiva e della struttura stessa in merito all’approvvigionamento e al trattamento dell’acqua;la struttura si deve impegnare in modo ke gli ospiti siano spinti a 1 uso +razionale dell’acqua o al cambio lenzuola/asciugamani nn tt i gg;
-limitare la produzione di rifiuti:serve 1 partecipazione attiva dei clienti ai quali devono essere forniti contenitori adeguati x consentirne la separazione;devono esserci info accessibili e anke il personale deve adeguarsi;se nn richiesto dalla legge nelle stanze e nei ristoranti nn devono essere usati prodotti usa e getta;
-favorire l’utilizzo di fonti rinnovabili e di sostanze ke risultano meno pericolose x l’ambiente:sn pericolosi i disinfettanti;
-promuovere la comunicazione e l’educazione ambientale:la direzione deve disporre di 1 politica ambientale,formulare 1 semplice dichiarazione e definire 1 programma d’azione;le informazioni devono essere forntite attivamente agli ospiti al loro arrivo e devono essere ben visibili.
CRITERI FACOLTATIVI
Ad ognuno viene assegnato 1 punteggio;sn 47 e danno al richiedente la facoltà di scegliere quelli ke preferisce x il raggiungimento del punteggio minimo richiesto x l’ottenimento dell’Ecolabel europeo;lo scopo è perfezionare l’efficienza ambientale della struttura ricettiva incidendo sull’energia,sui consumi idrici,sull’uso di sostanze chimiche pericolose,sui rifiuti etc. Tra i criteri facoltativi ci sn:
-impianti e apparecchiature a basso consumo energetico;
-utilizzo di acqua piovana o riciclata;
-detersivi e sostanze chimiche utilizzate con marchio europeo di qualità ecologica;
-divieto di fumare nelle stanze.

MEZZI DI VERIFICA
Ogni criterio prevede 1 suo specifico mezzo di verifica: auto-dichiarazioni da parte del richiedente,dichiarazioni dei fornitori e di terze parti,documentazione di supporto quale libretti di istruzioni,fatture,lettere inviate ad autorità pubbliche e private,verifiche indipendenti realizzate da parte degli Organismi Competenti. Il richiedente deve presentare i documenti relativi alla valutazione e verifica specificati x ogni criterio all’organismo nazionale competente ke x l’Italia è il “Comitato Ecolabel-Ecoaudit” istituito presso il Ministero dell’Ambiente.

SPESE X L’ASSEGNAZIONE DEL MARCHIO
I costi x il richiedente sn: -spese di assegnazione di 300 euro;
-diritti annuali dello 0,15% sul 50% del fatturato annuo.

VANTAGGI DERIVANTI DALL’UTILIZZO DELL’ECOLABEL EUROPEO
Benefici ke può generare sulla tutela dell’ambiente e sull’esaurimento delle risorse l’adozione di 1 marchio di qualità ambientale:anche vantaggi economici ke si riscontrano tramite 1 analisi costi-benefici condotta nel medio-lungo periodo;l’ottenimento del marchio ambientale europeo richiede 1 investimento di denaro e tempo notevoli;ad incidere sui costi è anche l’adozione delle misure tecniche previste dai criteri.
L’Ecolabel può aiutare a scoprire debolezze economiche ed ecologiche. Il beneficio economico + importante è la funzione di marketing ke svolge come mezzo di propaganda;il marchio gode di buona fama a livello internazionale ed è conosciuto come 1 schema forte ed affidabile;è il modo + indicato x garantire ai clienti ke la struttura adotta 1 attenta politica ambientale e x assicurarsi quella fetta di mercato costituita da turisti responsabili xkè aumenta il senso di benessere dei clienti.

SINERGIE CON EMAS
I criteri Ecolabel prevedono 1 sezione “Gestione Generale” x progettare e monitorare gli interventi richiesti dagli altri criteri e stabilire priorità;qst sezione prevede l’adozione di 1 politica ambientale ke stabilisce gli obiettivi ambientali da raggiungere e il piano d’azione della struttura ricettiva.
L’Emas va verso il miglioramento ambientale continuo;entrambi sn orientati a ciò anche se EMAS prevede 1 gestione +accurata;le sinergie tra i 2 strumenti sn:
-le strutture turistiche registrate Emas o ISO 14001 :rispetta automaticamente i criteri obbligatori dell’Ecolabel;
-le strutture turistiche in possesso dell’Ecolabel europeo hanno già perfezionato le misure fondamentali x l’Emas.


LE LINEE GUIDA X LA PROGETTAZIONE DI PRODOTTI ECO-EFFICIENTI
Bisogna fornire delle Design Rule x considerare in fase di progettazione alcuni impatti ambientali del prodotto e stimolare idee innovative x migliorare l’offerta in ambito ambientale.
In molti casi progettare 1 prodotto eco-efficiente significa rispondere a forzanti indirette di innovazione,l’origine “verde” dell’innovazione nn è esplicita;spesso nn significa limitarsi solo a 1 analisi di impatto ambientale ma deve essere affiancata dalle pratiche di progettazione usuali;la progettazione eco-efficiente implica 1 analisi a livello complessivo:può esserci 1 trade-off tra le scelte ma anche il miglioramento nell’eco-efficienza può migliorare altri parametri e ridurre i costi. Risparmiare materiale nella realizzazione del prodotto al fine di ridurre i rifiuti a fine vita può implicare l’utilizzo di tecnologie di produzione +complesse e ke consumano di +.

IL RIPENSAMENTO DEL PRODOTTO IN CHIAVE ECO-EFFICIENTE
Bisogna ke l’ambiente e l’eco-efficienza entrino come elementi chiave nel concetto di prodotto;l’eco-efficienza diventa 1 aspetto visibile al cliente e rappresenta 1 elemento di differenziazione rispetto alla concorrenza e 1 motivo di acquisto del prodotto(se il cliente orientato al prodotto “verde”). 3 vie x applicare qst approccio:
1)sviluppo di 1 nuovo prodotto “verde”;
2)modifica nelle caratteristiche funzionali del prodotto;
3)prolungamento della vita del prodotto.

1)L’ECO-EFFICIENZA A LIVELLO DI CONCETTO:PROGETTARE 1 PRODOTTO “VERDE”
L’eco-efficienza risiede nell’idea o concetto di prodotto;bisogna spingere all’estremo le prestazioni ambientali del prodotto(bassi consumi di risorse e energia,massima riciclabilità e riutilizzo,lungo ciclo di vita,basse emissioni) anche a scapito delle altre prestazioni e funzionalità del prodotto—automobile elettrica..
Il prodotto deve essere eco-efficiente al 100%; x garantire la sicura presa sul consumatore del concetto “verde” bisogna agire nn solo a livello del prodotto ma anche dei servizi aggiuntivi.

2)L’ECO-EFFICIENZA A LIVELLO DI FUNZIONI:MODIFICARE LE FUNZIONALITA’ DEL PRODOTTO
A 1 livello meno radicale vi sn interventi sulla funzionalità dei prodotti;x funzioni di 1 prodotto si intendono le modalità specifiche con cui il prodotto svolge il proprio servizio all’utente;qst approccio implica la modifica o l’eliminazione di alcune funzioni del prodotto in modo da migliorare l’eco-efficienza e in qst caso il prodotto può nn essere presentato sul mercato come prodotto “verde”,Vi sn diversi modi x migliorare l’eco-efficienza a livello di funzione del prodotto.
•Eliminare le funzioni nn strettamente necessarie:può permettere di ridurre il nr di parti del prodotto con riduzione di utilizzo dei materiali,energia e rifiuti;può significare però ridurre il valore del prodotto;l’eliminazione se possibile deve concernere le funzioni nn fondamentali del prodotto,senza compromettere il valore percepito da parte del cliente;bisogna identificare le funzioni primarie e secondarie del prodotto;
•Modificare le funzioni del prodotto:come la proposta di nuove politiche di utilizzo dei prodotti:da uso individuale a uso congiunto,da acquisto del prodotto ad affitto tramite leasing;si tratta di funzionalità ke ricercano 1 maggiore efficienza nell’utilizzo del prodotto,riducendo i consumi o i volumi di produzione⇒+utilizzo dei servizi;
•Aggiungere funzioni volte a migliorare l’eco-efficienza:interventi sugli effetti finali del prodotto il cui utilizzo va ben analizzato xkè aggiungere funzioni al prodotto significa spesso aumentare il nr di parti con cnseguente probabile bilancio negativo sugli impatti ambientali.

3)L’ALLUNGAMENTO DELLA VITA DEI PRODOTTI
Allungare la vita utile intesa come l’intervallo di tempo tra il primo acquisto e l’eliminazione definitiva del prodotto:la vita di 1 prodotto considera la durata tecnica(quando il prodotto nn può + operare correttamente a causa del consumo,età etc) e la durata economica(quando usare il prodotto e mantenerlo ..).
Permette di affrontare alla base il problema dell’eco-efficienza dei prodotti;si elimina la necessità di nuovi acquisti di sostituzione x obsolescenza riducendo l’utilizzo di materiali,il consumo di energia,i rifiuti.
Vi sn diversi criteri progettuali x allungare la vita dei prodotti:
•Sviluppare architetture di prodotti modulari:così le operazioni di manutenzione,riparazione e aggiornamento sn facilitate e meno costose,riguardando solo 1 parte limitata del prodotto;qst logica deve essere usata con tecniche di disassemblaggio x facilitare la riparazione e sostituzione delle parti;
•Progettare componenti di 1 stesso modulo nn ulteriormente disassemblabile in modo ke abbiano la stessa vita attesa xk+ se 1 modulo deve essere sostituito c’è 1 gran spreco xkè si sostituiscono anche gli altri componenti funzionanti;
•Chiudere il ciclo di aggiornamento dei prodotti:sviluppare servizi complementari di manutenzione,riparazione,aggiornamento dei prodotti in modo da recuperare la perdita economica dovuta alla riduzione dei volumi di vendita dei prodotti conseguente all’allungamento della loro vita.
LA RIDUZIONE DELL’UTILIZZO DEI MATERIALI
Esistono altri criteri progettuali ke,cercando di lasciare inalterate le caratteristiche di utilizzo del prodotto,permettono di migliorarne l’eco-efficienza;tali criteri fanno riferimento alle dimensioni base dell’impatto ambientale come materiali,energia,emissioni,rumori e pericoli.
Il 1° insieme di criteri concerne i materiali e la riduzione del loro utilizzo x realizzare il prodotto agendo a 3livelli:
-Scelta dei materiali:occorre evitare il +possibile di ricorrere a materie prime aventi riserve naturali limitate e quindi 1 prezzo sempre+ elevato(zinco,platino,stagno,rame);
-riduzione del contenuto di materiali ke compongono il prodotto e la confezione:ridurre la quantità di materiali ottimizzando gli spessori e le sezioni;
-riduzione degli scarti di processo:il risparmio di materiali consiste nell’eliminazione degli sprechi conseguenti agli scarti di lavorazione
Spesso qst criterio di progettazione comporta nn solo 1 miglioramento dell’eco-efficienza del prodotto ma anche 1 riduzione dei costi.

IL CICLO DEI MATERIALI:RIUTILIZZO E RICICLO
Il secondo criterio di progettazione relativo ai materiali fa riferimento alla possibilità di ridurne il consumo grazie al riutilizzo di parti e al riciclo;il recupero di materiali richiede lo sviluppo di tecnologie di separazione e rigenerazione; vi sn delle regole utili x chiudere il ciclo dei materiali:
1)Utilizzare materiali facilmente riciclabili;
2)progettare il disassemblaggio:progettare il prodotto in modo ke sia facile da separare in componenti o moduli ke possono essere riciclati o usati separati;a volte il disassemblaggio nn viene effettuato xkè costoso;
3)ridurre la varietà dei materiali:quanto + sn uguali i componenti di 1 prodotto tanto meno c’è la necessità di rendere il prodotto disassemblabile;
4)usare materiali ke nn si contaminino tra loro quando vengono riciclati:se materiali diversi possono essere mescolati durante il riciclo o sn facilmente separabili tra loro senza contaminarsi,allora si riduce la necessità di disassemblaggio e si permette + varietà nella scelta dei materiali;
5)rendere i materiali facilmente identificabili:attr.1marchio ke identifica il materiale,facilita la separazione/riciclo;
6)costruire e gestire la catena di riciclo dei materiali:fasi svolte da ≠attori:costruire relazioni e partnership;
7)costruire e gestire la catena di riuso dei prodotti e dei componenti:mettere a punto il sistema ke permette di recuperare prodotti nn +utilizzabili xkè consumati,guasti o obsoleti,di renderli nuovamente funzionali e di immetterli sul mercato attr. la progettazione “a cascata”;
8)fornire al cliente informazioni sulla catena di riciclo e riuso del prodotto:il cliente ha 1 ruolo centrale.
6),7),8) implicano la messa a punto di processi e sistemi di gestione,quindi hanno riflessi sul sistema di trasformazione,sull’organizzazione e sulle relazioni con gli attori esterni.

LA CONSERVAZIONE DELL’ENERGIA
Il risparmio di energia può essere conseguito agendo su tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto;spesso è associato anche a 1riduzione di materiali,rifiuti ed emissioni.Il risparmio energetico concerne 1 serie di operazioni tra cui il processo di sviluppo dei nuovi prodotti. L’utilizzo di sistemi di simulazione al calcolatore permette di ridurre il nr di prototipi necessari x sviluppare il prodotto con conseguente riduzione dell’impatto ambientale ma l’utilizzo di sistemi di comunicazione come internet,videoconferenze.. consente lo scambio informativo senza dover ricorrere a spostamenti fisici con conseguente risparmio energetico.Nel processo produttivo il risparmio energetico implica la scelta di macchinari a minor consumo e politiche efficienti di distribuzione x il trasporto.

LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI
Oltre ai materiali e all’energia,il terzo flusso rilevante del ciclo di vita del prodotto è quello delle emissioni di sostanze in acqua,aria e suolo. Il limite ideale è “emissioni zero”. Anche le emissioni possono essere analizzate lungo le fasi del ciclo di vita. Dopo la produzione il prodotto deve essere distribuito con sistemi che generino il livello minimo di emissioni;durante la fase di utilizzo 1 quota di emissioni può essere ridotta grazie a 1 progettazione opportuna del prodotto;durante il riciclo dei materiali vi possono essere emissioni dannose ma 1 progettazione opportuna del prodotto porterebbe a scelte ke rendono meno problematico il riciclo.

LA RIDUZIONE DEI PERICOLI E DEI RUMORI
I temi della rumorosità e della pericolosità dei prodotti e dei processi sn legati ai problemi dell’innovazione eco-efficiente;le connessioni tra ambiente e sicurezza riguardano i legami tra le scelte progettuali e l’utilizzo di metodologie di analisi simili. La progettazione di 1 prodotto “verde” implica la soddisfazione di 1 concetto di eco-efficienza al 100%; x l’analisi dei pericoli indotti dal prodotto vengono adottati metodi x l’analisi delle emissioni e del consumo di energia e materiali;esame del ciclo di vita del prodotto.

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